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11.09.2025 12:56

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Conversione efficiente della plastica in petrolio

Gli scienziati dell'Università di Yale hanno sviluppato un nuovo metodo per convertire i rifiuti plastici in biodiesel senza l'uso di costosi catalizzatori. Utilizzando un reattore stampato in 3D, hanno ottenuto rese record e dimostrato il potenziale per un riciclo sostenibile della plastica.
Conversione efficiente della plastica in petrolio

Quasi 30 anni fa, un robot sottomarino giapponese individuò per la prima volta un sacchetto di plastica nelle profondità della Fossa delle Marianne. Oggi, la plastica è così diffusa che sta già emergendo come un nuovo strato geologico: il "plastistone". Si stima che il cervello umano medio contenga fino a un cucchiaio di microplastica. La gravità del problema ha spinto le Nazioni Unite a redigere un trattato globale sulla plastica.

Tuttavia, poiché non possiamo ancora controllare la diffusione della plastica, alcuni scienziati e industrie stanno cercando soluzioni. Tra queste, naturalmente, c'è il controverso metodo di riconvertire la plastica in petrolio utilizzabile. Se efficacemente utilizzato su larga scala, il "bio-petrolio" potrebbe alimentare tecnologie che richiedono combustibile per il riscaldamento e la produzione di elettricità, come forni, turbine e motori diesel.

I ricercatori dell'Università di Yale hanno recentemente presentato un nuovo metodo che aumenta la resa di bio-olio e riduce i costi. Utilizzano la pirolisi, ovvero il riscaldamento in assenza di ossigeno, a 900 °C, che scompone i polimeri plastici in idrocarburi. In genere, la pirolisi raggiunge una resa del 60%, ma il nuovo metodo senza catalizzatore raggiunge addirittura il 66%.

Invece di costosi catalizzatori, hanno sviluppato un reattore al carbonio stampato in 3D con tre sezioni di pori diversi: 1 mm, 500 μm e 200 nm. Questa struttura controlla la scomposizione delle molecole. Una versione sperimentale realizzata in feltro di carbonio ha raggiunto un'efficienza del 56%, nonostante una precisione inferiore.

Nonostante i progressi, permangono delle sfide. In particolare, l'elevato consumo energetico, che causa emissioni di anidride carbonica. Alcuni esperti descrivono la pirolisi come una "favola" promossa dalle compagnie petrolifere per risparmiare combustibili fossili. Ma innovazioni come quella di Yale potrebbero un giorno diventare una vera soluzione alla crisi della plastica.


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