WeTransfer consente di addestrare modelli di interfaccia utente su file caricati?
L'azienda è finita sotto accusa dopo che gli utenti hanno scoperto aggiornamenti radicali ai suoi termini di servizio che sembravano consentire all'azienda di addestrare modelli di interfaccia utente sui file caricati. Sebbene WeTransfer abbia successivamente rimosso il testo controverso, l'indignazione tra gli utenti persiste.
Qual era il problema?
Gli utenti di WeTransfer hanno recentemente scoperto che il servizio aveva aggiornato la propria informativa sulla privacy con una clausola che gli concedeva una licenza perpetua e gratuita per l'utilizzo dei contenuti caricati dagli utenti, anche per "migliorare i modelli di apprendimento automatico che ottimizzano la moderazione dei contenuti". Le modifiche sarebbero dovute entrare in vigore l'8 agosto. La formulazione era così vaga che molti utenti, tra cui l'autrice di libri per bambini Sarah McIntyre e il comico Matt Lieb, temevano che WeTransfer potesse utilizzare o addirittura vendere i loro file per addestrare l'intelligenza artificiale senza il loro permesso o compenso.
WeTransfer è stato rapidamente “spostato indietro”
WeTransfer ha cercato rapidamente di calmare la situazione, sottolineando in un comunicato stampa di non utilizzare i contenuti degli utenti per addestrare l'intelligenza artificiale, né di vendere o condividere file con terze parti. L'azienda ha affermato di aver preso in considerazione l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per "migliorare la moderazione dei contenuti" in futuro, ma che tale funzionalità "non è stata implementata nella pratica".
Da allora, WeTransfer ha anche modificato i suoi termini di servizio, rimuovendo ogni riferimento al machine learning. La versione aggiornata ora prevede che gli utenti concedano all'azienda una "licenza gratuita" per utilizzare i propri contenuti per "gestire, sviluppare e migliorare il servizio".
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WeTransfer ha rivisto il suo sito web, ma per quanto riguarda la fiducia dei clienti, non ne esce bene. Fingono di "chiarire" piuttosto che ammettere di aver tradito la fiducia degli abbonati. https://t.co/fX7AVZbBrL
— Sarah McIntyre (@jabberworks) 15 luglio 2025
Gli utenti sono ancora preoccupati
Nonostante i chiarimenti di WeTransfer, il danno è fatto e la fiducia degli utenti è stata infranta. WeTransfer si è da tempo presentata come un servizio di condivisione file attento ai creatori e alla privacy. Non sorprende quindi che la vaga formulazione relativa all'intelligenza artificiale e agli ampi diritti di licenza sia sembrata un tradimento ai suoi utenti, soprattutto ad artisti e freelance che temono che il loro lavoro possa essere utilizzato silenziosamente in modelli di apprendimento automatico senza il loro consenso.
In risposta all'annuncio ufficiale di WeTransfer sulla piattaforma X, alcuni utenti hanno espresso l'opinione che il servizio stesse chiaramente "tastando il terreno" con autorizzazioni AI più ampie, ma hanno ricevuto una rapida e dura reazione pubblica e hanno subito fatto marcia indietro.
WeTransfer si aggiunge a una lista crescente di aziende come Adobe, Zoom, Slack e Dropbox che hanno attirato critiche per aver addestrato sistemi di apprendimento automatico sui dati degli utenti. A seguito delle proteste pubbliche, queste aziende sono state costrette a fare marcia indietro o a chiarire le nuove policy relative all'intelligenza artificiale. WeTransfer probabilmente non sarà l'ultima azienda tecnologica a essere coinvolta in questo tipo di controversie.